Dalla costa del Mar Ionio alla costa Tirrenica, 200km di paesaggi, adrenalina, cultura e tradizioni. In Mountain Bike alla scoperta di un territorio unico nel cuore di due parchi Nazionali e due Regioni. Si parte dalla costa Calabra per entrare nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, attraverso culture e tradizioni marinare e montane.Si sconfina poi nel Parco Nazionale dell’ Appennino Lucano per poi completare con un tuffo nello splendido mare di Maratea.
Torre Spaccata ( Costruita per avvistare i Saraceni )
DAY 1 : AMENDOLARA MARINA – ALESSANDRIA DEL CARRETTO KM 36 DISLIVELLO POSITIVO 1500M ASFALTO
Il percorso inizia in salita risalendo la fumara su strada asfaltata. Percorso di collina attraverso piantagioni di ulivi e vigneti.
Le alte vette del Pollino
DAY 2: ALESSANDRIA- TERRANOVA KM 40 DISLIVELLO POSITIVO 1500M
Il secondo Giorno ci aspetta un ambiente tipicamente montano, attraverso boschi di castagne, Faggi secolari abeti e Pini Loricati . Il paesaggio molto panoramico con uno sguardo a 360° sul Pollino Orientale. È possibile ammirare i picchi Rocciosi della Falconara, del Sellaro e Timpa di San Lorenzo.
DAY 3: TERRANOVA DI POLLINO -ROTONDA KM 44 DISLIVELLO 2000M
Tappa di montagna con passaggio a 2000m nel Giardino degli Dei, al cospetto di meravigliosi esemplari di Pino Loricato. Ancora un paesaggio caratterizzato da ampi spazi e sentieri immersi in bosco di faggio .
DAY 4 : ROTONDA- LAURIA KM 42 DISLIVELLO 1000M
Una Tappa con dislivello meno importante che attraversa tratti della ciclovia Lagonegro- Castelluccio, tracciata su una dismessa ferrovia. Il paesaggio cambia nuovamente lasciando ampi spazi alla macchia mediterranea
DAY 5: LAURIA – MARATEA KM 50 DISLIVELLO 1400M
Si continua sulla ciclovia passando per il Lago Sirino metà consigliata per una piccola pausa, in direzione del Borgo di Rivello. Il percorso è ormai prevalentemente in discesa verso la Costa di Maratea punto di arrivo sul Mar Ionio
27 Luglio : Mountain Bike sui sentieri del Pollino – Notturna in Ebike
28 Luglio : Canyoning Torrente Bitonto
29 Luglio: Ebike ( percorso premium )
30/31 Luglio : Super Enduro del Pollino 2g
01 Agosto : Ebike (percorso Base)
02 Agosto: Trekking Giardino degli Dei
03 Agosto: Ebike ( percorso premium) ANCHE IN NOTTURNA
4 Agosto Mattina : Giardino degli Dei in Mtb e Ebike gruppo misto
04/05 Agosto : Attività per famiglie con Bambini (COMPLETO)
06/07 Agosto : Ebike ( percorso Base)
08 Agosto: Ebike percorso Adventure ( COMPLETO)
09 Agosto: Canyoning Torrente Bitonto
10 Agosto : Canyoning Cascate del Tuorno ( disponibili 2 Posti)
10 Agosto NOTTURNA Timpa di San Lorenzo ” caccia alle stelle cadenti ”
11 Agosto : Trekking ( I Loricati di Pietra Castello ) Ebike : Percorso base
12 Agosto : Tour in Fuoristrada (completo)
13 Agosto : Ebike percorso Adventure ( Partenza Colle Impiso)
14 Agosto: Canyoning Cascate del Tuorno (ultimi posti disponibili)
15 Agosto : Ebike ( work in progress)
16 Agosto : Canyoning
17 Agosto : Ebike percorso Premium (Disponibile 1 posto)
18 Agosto : Canyoning Cascate del Tuorno Savoia Ebike( percorso a scelta )
19 Agosto : Ebike (Percorso Adventure) 4 posti
20 Agosto : Trekking Giardino degli Dei
21 Agosto : EBIKE tour Premium
22 Agosto: NOLEGGIO Ebike ( 2 bike disponibili)
23 Agosto : Trekking base ( Loricati di Pietra Castello)
24 Agosto: Tour Ebike ( al Patriarca) Ultima Ebike
25 Agosto : Canyoning Torrente Bitonto ( 4 Posti disponibili) Pomeriggio Tour Ebike completo
26 Agosto: Tour Ebike ( premiu ) ULTIMO POSTO
27 Agosto: Trekking base ( Loricati di Pietra Castello)
28 Agosto: Ebike tour Premium ( 3 Posti disponibili)
29 Agosto : Canyoning Cascate del Tuorno Completo
30 Agosto : Ebike tour Premium Mattina – Pomeriggio notturna Giardino degli Dei
Queste sono le attività già programmate con partenza garantita, puoi ancora personalizzare le seguenti attività: Noleggio Ebike senza guida, notturna in Ebike, Alba o tramonto in Ebike,
Un viaggio esclusivo sui sentieri del Pollino, un’ immersione di natura e aria buona; pedalando in angoli e percorsi a molti sconosciuti, frutto di anni di sopralluoghi ed esperienza. La Guida di Mountain Bike Pasquale Larocca, il Maestro di sci conosciuto per le gare estreme nelle terre selvagge dell’ Alaska e della Finlandia, sarà lieto di accompagnarvi in un’avventura nello splendido contesto del Parco Nazionale del Pollino.
La prima TransPollino nasce e viene realizzata nel Novembre del 2015. Insieme ad un gruppo molto agguerrito e motivato, venne completato il percorso da Rotonda a Civita passando dal ” Giardino degli dei ” con tappa a Terranova di Pollino. Tra freddo, dislivello e buona cucina passammo due giorni immersi nella Natura.
Tappa al Rifugio Fasanelli
Negli anni successivi il percorso è stato rivisitato , arricchito di contenuti ( #trials #singletrak ) e luoghi di interesse. La partenza e l’ arrivo sono state poi spostate a Terranova di Pollino ed il percorso è ad anello. Inoltre è stata divisa in diverse soluzioni :
TransPollino Endurance:
Da un minimo di 12 ore ad un massimo di 24, percorrendo percorsi sconosciuti con o senza assistenza al seguito ( trasporto, ricambio – cibo ). Il percorso sarà dettato non dai km che si riesce a percorrere ma dalle ore che si riesce a pedalare in Mtb, resistendo al buio ed al sonno. Non si tratta di una gara ma di un modo per conoscere e capire i limiti del nostro corpo. In caso di più persone, il tutto verrà adattato ai tempi e ai ritmi del più lento.
Bikepaching
TransPollino 2 Day:
POLLINO ORIENTALE TRA CALABRIA E BASILICATA
Itinerario molto bello nel cuore del Pollino Orientale, caratterizzato da scenari e ambienti sempre diversi che, in alcuni tratti, ripercorre la ” Via dei Briganti ” che permette di scoprire paesi e culture differenti.
Si tratta della continuazione del Pollino Orientale. Aggiungendo 1/ 2 giorni, ci addentriamo nel cuore del Pollino sempre su itinerari sconosciuti e sentieri poco battuti. Si attraversano i comuni di San Severino Lucano , Viggianello e Rotonda , per poi puntare alla scalata finale del Pollino attraversando in Mtb il Giardino degli Dei
SOLUZIONI :
Senza alcuna assistenza
Con trasporto bagagli e notti in tenda
Pernotto in strutture ricettive
Con bici propria o a noleggio
Con pedalata muscolare o assistita
Con noleggio tenda, sacco a pelo e fornellino a gas .
Richiedi il preventivo gratuito
Pasquale Larocca, via Castelfidardo 10/A 85030 Terranova di Pollino (Pz)
ITINERARIO: Tour delle Timpe ( Falconara- San Lorenzo-Murge) TIPOLOGIA :All Mountain
Dati Tecnici
DIFFICOLTÀ: Medio KM: 40 DISLIVELLO:1400m PARTENZA:926m PUNTO PIÙ ALTO: 1656m PUNTO PIÙ BASSO: 780m ASFALTO: 42% STERRATO: 55% SINGLESTRAK: 3% PERIODO: Aprile- Novembre
DESCRIZIONE: Si parte dal Centro abitato di Terranova di Pollino in direzione della Frazione di “ Destra delle Donne”. Dopo un primo tratto su in discesa su strada asfaltata, si inizia a salire con pendenze abbastanza sostenute. Dopo circa 4 km , superata una fontana sulla sinistra , si trova un incrocio. Se si continua verso destra la strada continua con asfalto , mentre a sinistra, superata la vecchia scuola della Frazione, si prosegue in salita su strada sterrata con pendenza abbastanza sostenuta. L’ itinerario ritorna poi su asfalto in direzione di ” Serra Scorsillo” linea di confine tra Basilicata e Calabria.
In questo punto si gode di una visuale meravigliosa : un angolo di Calabria! Dalla Timpa di San Lorenzo, al Monte Sellaro fino al Golfo di Sibari. Si continua a salire su strada sterrata fino a trovarsi difronte alla Falconara. Si svolta decisamente a sinistra e si continua in direzione del Santuario di Sant’ Anna. Alla fine della prima discesa sulla sinistra inizia il sentiero quasi tutto pedalabile che porta alla vetta di Timpa San Lorenzo. ( consigliati a piedi e con scarpe non da ciclismo gli ultimi 800m di sentiero) . Si ritorna poi sullo stesso sentiero molto bello in discesa valutando poi anche una visita alla chiesetta poco più in basso.
L’ itinerario prosegue poi in direzione della Falconara passando sotto l’ impressionante parete sud. Superate le pareti si risale la strada sterrata che porta sotto Tuppo Vuturo e si prosegue su asfalto in direzione di Lago Duglia. Dopo circa 500m si svolta a sinistra su itinerario sterrato di Cugno Dell’ Acero (https://pollinoadventure.blog/2020/05/05/mountain-bike-nel-parco-del-pollino/ ) fino ad AcquaTremola. Lasciando la strada asfaltata si prosegue sulla pista sterrata in direzione dei ” Tre Confini” e dopo circa 300m si svolta a destra seguendo la pista dell’ acquedotto. Ci troviamo sul sentiero che porta a Timpadelle Murge(https://pollinoadventure.blog/2017/05/25/trekking-delle-murge/) . Si prosegue sempre lungo il sentiero passando per la sorgente Catusa per poi continuare percorrendo un piccolo Singletrak oppure la strada sterrata in direzione di Casa del Conte dove si può optare per un pranzo o degustazione in Agriturismo, o ancora si può scegliere di rientra in paese per il pranzo in uno dei tanti ristoranti .
Per altre info: Traccia, Guide, Noleggio, Assistenza e Soccorso ☎️ 349/ 7561374 📩 info@pollinoadventure.com
Dati Tecnici : DIFFICOLTA: Facile KM: 22 DISLIVELLO: 581m PARTENZA: 910m PUNTO PIÙ ALTO: 1433m ASFALTO:19Km STERRATO: 3Km SINGLETRAK: 0 Km PERIODO : Aprile- Novembre
DESCRIZIONE: Si parte dal Centro abitato di Terranova di Pollino, su strada asfaltata in direzione della frazione di Casa del Conte ( famosa per i suoi tanti Agriturismi ) distante 5 km. Dopo circa 3km é possibile sostare in un punto panoramico dove è possibile ammirare le Gole dellaGaravina e due delle cinque vette più alte del Pollino: Serra di Crispo( 2056m) e Serra delle Ciavole (2130m)
Seguire poi le indicazioni per Lago Duglia fino al km 10. Svoltare a destra su strada sterrata in località Cugno Dell’ Acero. Da qui per circa 3km si prosegue su strada sterrata immersi in un bosco di faggio e abete Bianco. Raggiunta la località di Acqua Tremola, con la sua caratteristica fontana di legno, si rientra tornando indietro per 200m e si segue la strada asfaltata fino a Terranova 10km.
Per altre info:Guide, Noleggio, Soccorso e Assistenza ☎️349/7561374 📩info@pollinoadventure.com
Sembrava una barzelletta quando ho visto l’ elenco dei partenti con gli sci: uno svedese, due finlandesi, un austriaco, un inglese e poi io : l’ italiano partito dal Sud Italia dal meraviglioso Parco del Pollino. Da circa tre anni mi sono appassionato a queste competizioni ” estreme” , che un Po rispecchiano anche il mio carattere avventuriero. Dopo la Sila3Vette in diverse edizioni, la Rovaniemi150 nel 2017, la Iditasportrace in Alaska 2019, quest’ anno il mio obbiettivo era la Rovaniemi300. Una gara di 300 km in autosufficienza in cui negli ultimi 150km non è garantita neanche la traccia. Sono partito da casa il 12 febbraio alle 2:00 di notte per raggiungere l’ aeroporto di Fiumicino. Un viaggio tranquillo con scalo ad Helsinki per arrivare alle 21:00 a Rovaniemi. Bellissima città turistica, capoluogo della regione Lapponia dove in inverno si respira perennemente un’ atmosfera natalizia. A pochi chilometri si trova il villaggio di Babbo Natale, posto magico per adulti e bambini. La giornata del 13 passa in completo relax, guardo le previsioni meteo , esco a passeggiare e a fare la spesa. Cerco di nutrirmi nel migliore dei modi cucinando all’ italiana nella cucina dell’ ostello in cui soggiorno. Controllo più volte il materiale, sono indeciso su un assetto più leggero lasciando alcune cose doppie oppure, avere più peso ma la sicurezza di avere tutto in caso di bisogno.
14 Febbraio: Giornata dedicata al briefing e al controllo materiali. L’organizzazione ha scaglionato le tre discipline in orari diversi. La 300km alle 15:00 Del pomeriggio. Naturalmente la lingua usata é l’inglese che riesco sicuramente a capire meglio del 2017. Ci sono comunque alcuni concetti che non riesco a comprendere, che mi vengono spiegati da una coppia di italiani. Dall’ Italia siamo presenti nelle varie discipline: a piedi , in bici ed io l’ unico con gli sci. Alla fine della riunione porto i saluti della Sila3vette ad Alex con foto di rito.
15 Febbraio :Sveglia alle 6:00 da direttive del mio nutrizionista Tommaso Ciccimarra per un’ abbondante colazione almeno tre ore prima della partenza. Ultimo controllo ai materiali e via verso la partenza! Ore nove si parte, le fat bike va a razzo (il fondo lo permette) e subito lo svedese con gli sci mi è avanti. Avevo deciso di partire calmo ma provo a tenerlo a vista per qualche km. Dopo un po’ decido che per me sarebbe un ritmo troppo elevato per resistere in tutti i 300km. Credo che la gestione del corpo in queste gare così lunghe sia fondamentale. Il primo tratto di gara è lo stesso della 150 km percorsa nel 2017, in cui ricordo alcuni tratti e riferimenti sui tempi del percorso. Nei vari checkpoint che incontro mi fermo solo per riempire acqua calda e mangiare qualcosa ( Frutta secca, nocciole e fichi secchi ) e durante il movimento qualche gel energetico. La mattinata scorre veloce, mi alterno nei vari tratti cambiando gli sci e la tecnica di sciata. La tecnica libera per capire il pattinaggio è piu veloce ma è anche più dispendiosa. La tecnica classica più simile ad una camminata è ideale nei tratti stretti ed è più economica di energie e lavoro muscolare. Nel pomeriggio accendo il telefono per avere qualche indicazione sugli altri e sia Silvia che Tommaso mi comunicano che lo svedese sta andando fortissimo. Rispondo loro che la gara è lunga e che non sono preoccupato. Quello che mi preoccupa di più è la nevicata in corso e il fatto che nella seconda parte potrei non trovare tracce. Alle ore 22 dopo circa 80 km arrivo ad un checkpoint al chiuso, ho due ore di ritardo rispetto hai tempi del 2017. Mangio e decido di riposare qualche ora nella legnaia di fianco. Al centro è acceso un fuoco, c’è una sola persona che riposa e tanto fumo. Apro il sacco a pelo e mi infilo dentro. Da programma mi ero imposto 4 ore di sonno ma a causa del fumo decido di uscire prima. Nel frattempo arrivano anche gli altri sia a piedi che con gli sci, mentre le fat bike e lo svedese sono avanti.
16 Febbraio:Sono le due di notte quando lascio il posto sicuro al chiuso e nella mente mi scorrono le immagini del 2017. Era molto più freddo quella notte ed io sicuramente meno esperto e con qualche paura in più. Spesso mi chiedono se di notte ho paura, da solo in mezzo alla natura selvaggia e a volte ostile. Per me di notte essere sul Pollino o essere in Lapponia non fa differenza almeno a livello psicologico, poi le condizioni possono essere differenti. La mattinata scorre tra paesaggi da favola e piccoli villaggi di case dove sembra regnare una pace e una tranquillità assoluta. Fisicamente sto bene e sto gestendo al meglio il tutto. In uno dei checkpoint scambio qualche parola e qualche fico secco con un atleta greco che apprezza moltissimo.
Quasi subito riparto con l’ intento di fermarmi all’ ultimo checkpoint dove posso trovare acqua calda, oltre a quella dovrò sciogliere la neve con il fornelletto a combustibile. Ci arrivo intorno alle 14:00 ( km145) sotto una fitta nevicata. Mi fermo mangio e sono preoccupato perché negli ultimi km ho male alla caviglia. Diverse volte in quella pausa di un’ ora ho pensato alla possibilità di potermi fermare. Poi pensando al percorso che mi ha portato fino a qui, decido di ripartire dopo aver preso un antidolorifico e facendo però la prima cazzata: ho sempre detto che in queste gare la cosa fondamentale è fare meno errori possibili e avere una strategia efficace ma anche diversi “piani B”. Non immaginavo che quella bella nevicata a fiocchi si sarebbe trasformata prima in tormenta di neve e in un secondo momento in pioggia e vento. Cosi dopo diverse ore , intorno alle 22 sono completamente bagnato e in ipotermia. Devo assolutamente fare qualcosa! Qui mi è scattato l’ istinto di sopravvivenza. Mi sono trovato a sciare su un fiume che inzuppandosi di acqua aveva incominciato ad allagare, e nel buio ho deciso di abbandonare la traccia per cercarmi un riparo. Nel frattempo arriva la notizia che lo svedese si è ritirato, probabilmente ha subito anche lui le condizioni meteo. Mi dirà poi l’ organizzatore che la tormenta ha fatto ritirare la maggior parte dei concorrenti a piedi e con gli sci. Arrivo ad un gruppo di case e vedo una veranda vicino alla legnaia. Decido di cambiarmi lì e devo farlo in fretta. Mi spoglio e mi infilo nel sacco a pelo. Intanto i proprietari vedendo la luce, mi invitano ad entrare in casa. Io ringrazio ma gli dico che non posso ricevere assistenza . Dopo circa 2 ore che batto i denti nel sacco a pelo, inizio a vomitare… non sto per niente bene e il freddo preso mi ha debilitato. Anche una forte tosse mi preoccupa tanto. Continua a piovere e penso alle condizioni del fiume che dovrò ancora risalire bel un bel pezzo.
17 Febbraio : Alle 5 di mattina dopo che finalmente avevo trovato un po’ di tepore, è ora di ripartire. Sono nel sacco a pelo nudo e ho la roba asciutta nella slitta a 20m di distanza. Mi faccio coraggio, mi metto una giacca bagnata intorno alla vita e recupero gli indumenti asciutti sulla pulka. Metto tutto il bagnato in un sacchetto e per fortuna, avevo tutto il ricambio al seguito….anche le scarpe! È vero che portavo del peso in più , però in 4/5 giorni può succedere di tutto. La pioggia della notte ha inzuppato i dieci cm di neve e riesco ad essere tranquillo solo quando esco dal fiume. Per fortuna ne esco asciutto e inizio a risalire un sentiero in cui non esiste piu traccia e devo orientarmi con il gps, questo mi costringe a fermarmi ad ogni incrocio per capire la direzione. La traccia gpx è stata fatta sicuramente con la motoslitta e quindi i punti sono sfalsati. Insieme al fatto che devo battere la traccia, mi fa perdere un sacco di tempo e di energia, a favore del ragazzo inglese che inizia il recupero . L’ idea è quella di arrivare al km 200 dove c’è una baita per poter dormire. Faccio veramente tanta fatica e sono molto lento a causa delle condizioni del percorso. Arrivo intorno alle 19 in questa baita super attrezzata , abbastanza stanco e dopo aver acceso la stufa, mi infilo nel sacco a pelo. Avrei dovuto prima cucinami qualcosa di caldo ma il bisogno di riposo é stato più forte. Intorno alle 23 arriva il ragazzo inglese.
18 Febbraio: sono indeciso se far partire prima il ragazzo e mandarlo a battere la traccia avanti. Ma alle 1:00 decido di partire. Preparo la colazione e una buona scorta di acqua sciogliendo la neve. Scoprirò poi di aver chiuso male il contenitore della benzina e non avrò più carburante per prepararmi l’ acqua. Procedo su un percorso senza traccia per tutto il giorno e il ragazzo inglese incollato 10km dopo di me che non molla. Si continua a salire su colline che poi spianano, non avrei mai immaginato di trovare tante salite sulla seconda parte. Dopo tante ore a battere traccia sento il rumore di un mezzo che arriva alle spalle, mi fermo per farlo passare e mi vedo un battipista ” gatto delle nevi” che mi batte il percorso. Sono indeciso se cambiare sci, ma opto ancora per la tecnica classica. Arrivo all’ uscita di un lago, un piccolo villaggio di case in cui devo fermarmi per comunicare la posizione sul dispositivo satellitare. La traccia é spostata di 200m dalla mia posizione e non riesco a capire il sentiero giusto, perdo la traccia, inizio a vagare almeno un’ ora a favore del ragazzo che si porta ora a 6km. Sono preoccupato, le condizioni del percorso non sono adatte alle mie attrezzature, non devo però mostrare segni di cedimento. Il fattore psicologico è fondamentale. A questo punto la mia strategia deve cambiare e sicuramente dovrò saltare il checkpoint previsto per il riposo. Ormai è buio e comincia a nevicare di nuovo, sono stanco, ho male ad entrambe le caviglie, una in particolare è molto gonfia e mi preoccupa. Non devo assolutamente arrivare ad uno sprint finale perché potrei non vincerlo. Chiedo a Silvia e Tommaso di avvisarmi quando il ragazzo si ferma a riposare, intanto io vado avanti ad oltranza. Sono 20 ore di fila che scio, ancora ho dei liquidi e barrette ma dovrò fermarmi a sciogliere neve. Intorno alle 24 mi avvisano che è fermo, tiro un sospiro di sollievo. Almeno non ho la pressione psicologica addosso! È notte fonda nevica e fa freddo, ho bisogno urgente di andare in bagno. In questi casi bisogna cercare di non prendere molto freddo ed essere rapido. Sono stanco e dolorante ma devo approfittare del suo riposo per prendere ulteriore vantaggio. Davanti, sulla neve fresca faccio più fatica di lui e poi devo continuamente guardare la traccia sul gps sbagliando più volte sentiero. Vado avanti in una sorta di stato confusionale, dovuto alla stanchezza. In tanti posti mi sembra di esserci già stato e certe scene già vissute. Mi era capitato anche in Alaska. È qualcosa che non mi riesco a spiegare, a volte mi sembra di vedermi dall’ esterno.
19 Febbraio: Sono le 5 di mattina, sto sciando da 27 ore e sono sfinito, ho fame e sonno, mi accascio qualche momento per riposare e mi viene sonno. Mi sveglio dopo 10 minuti credo in ipotermia, continuo a tremare e non riesco a calmarmi. Ho bisogno di scaldarmi e riposare qualche ora. In un attimo apro il sacco a pelo e mi butto dentro in mezzo alla neve, tolgo le scarpe e imposto la sveglia dopo due ore. Poco prima delle 7:00 mi sveglio e devo mettermi in moto al piu presto. Mi alzo e faccio fatica a stare in piedi, ho male alle caviglie ma devo stringere i denti. Riparto, non ho più acqua e non posso cucinarmi niente perché non ho più carburante, non mangio da 24 ore. Ho sgranocchiato frutta secca e qualche gel. Mi restano da fare 30 km, inizio a rovistare nella pulka e trovo una confezione di fichi secchi. Inizio a mangiarli e mi rendo conto che sono impregnati di benzina . Devo gestire il vantaggio accumulato nella notte ma sono proprio allo stremo,disidratato e affamato. In più ho le articolazioni e i muscoli doloranti e una caviglia in particolare che mi fa urlare dal dolore ogni volta che lo sci va di spigolo. Passa Alex con la motoslitta, mi scatta una foto e mi incita, ho voglia di pasta ma sopratutto ho sete, immagino una bella coca cola per dissetarmi. Ormai certo della vittoria telefono mio padre in Italia per chiedergli come stanno lui e mamma, poi chiamo Silvia. Gli dico un sacco di cose che mi sono venute in mente che deve fare per me. Gli dico anche che sarebbe stata l’ ultima gara ma mi correggo dopo qualche secondo. Arrivo al traguardo e continuo dritto invece di andare a casa di Alex, che prontamente mi recupera dopo poco. Concludo la Rovaniemi 300 in 4 giorni 5 ore e 48m stabilendo anche il primato che apparteneva ad un italiano fatto nel 2017. Attualmente siamo in 3 sciatori ad aver concluso questa gara che si snoda su itinerari fantastici ma tecnicamente molto impegnativa, con tante salite e dislivello e con le condizioni meteo che variano nei giorni, non devi lasciare niente al caso. Mi rendo conto ancora una volta che in queste gare oltre ad un’ adeguata preparazione fisica , devi avere buone doti strategiche e di gestione delle energie e la testa dura che non molli mai. Non so come è stato il ragazzo inglese, però vedevo che riposava molte ore in più di me e poi recuperava durante il giorno. Se fossimo arrivati insieme sul finale con i dolori che avevo probabilmente non avrei vinto. Proprio per questo, ho cercato di sfinirlo sulla durata arrivando anche io al mio limite. Faccio i complimenti a questo ragazzo così giovane e tenace, è stato un grande avversario e duro da battere.
Ringrazio l’ organizzatore della rovaniemi Alex, persona speciale e di grande personalità, la Sila3vette che mi ha iscritto, i miei sponsor economici #alidaunia #zero5 #bioagriturismolagaravina partner #lbsport #vertiginisport #ivytour #nordicskitrab #ciccimarranutrizione #pasticcerianapoletanaferrero #vicecontesrl #falconecaffe #paravideo, #fabiobanfi per avermi prestato la #pulka. Ringrazio la mia famiglia che sempre mi sostiene, la mia compagna Silvia, gli amici reali e virtuali che con i loro messaggi mi stanno facendo emozionare. Dedico questa Vittoria anche all’ amico scomparso #AntonioDerasis, non avendo mantenuto l’ impegno di dedicargli la Sila Tre Vette. E infine la dedico a me, per la testa dura che mi ritrovo e per non aver mai mollato. Grazie a tutti♥️
Scoprire l’ inverno con tutto il suo fascino, avvicinarsi al mondo dell’outdoor invernale, spingere i propri limiti un passo più avanti. Conoscere le malizie e i trucchi per evitare gli errori più frequenti. Muoversi in sicurezza su terreni innevati e condizioni meteo impegnative. Allestire un bivacco,un campo invernale o semplicemente prepararsi un pasto caldo. Sono solo alcuni esempi di cose che puoi apprendere in uno o più giorni partecipando ad un winter training camps. Con Chi? Pasquale Larocca:Maestro di sci, Soccorritore, esperto di montagna e di ultra trial Invernali. Dove: Sui monti della Basilicata, Calabria e Campania Quando: Tutto l’ inverno su prenotazione. Soluzioni
Giornata intera su percorso calibrato sulle capacità a piedi,in bici con ciaspole o sci.
Partenza pomeridiana per bivacco notturno osservando Tramonto e Alba da una cima
Tour di due o più giorni con assistenza o in autosufficienza
Possibilità di noleggio attrezzatura
Consulenza tecnica e lista materiale
Servizio foto e video dell’esperienza.
Vivi un’esperienza unica da solo o in compagnia, regala un sogno ad un amico o parente. Contattami per maggiori informazioni al numero ☎️ 349/7561374 oppure scrivi 📧 info@pollinoadventure.com
La tua esperienza sulla neve con il Maestro Pasquale
Siete persone dinamiche che vogliono approcciarsi alla montagna in inverno? Siete principianti alle prime esperienze?
Siete esperti che vogliono migliorare il proprio livello?
Nessun problema siete in Buone Mani!
IL PARCO Nazionale del Pollino, con le sue montagne che superano i 2000 m, i suoi altipiani innevati per tutto l’inverno offrono agli appassionati la possibilità di cimentarsi in numerose attività. Lo SCI di FONDO, lo SCI ALPINISMO, L’ ESCURSIONISMO e le CIASPOLATE sono le attività principali che puoi praticare con il Maestro Pasquale.
Con gli sci verso il Giardino degli Dei
Per i più esigenti e anche più esperti, c’è la possibilità di organizzare uscite specifiche con obbiettivi prefissati. Vi siete mai chiesti come ci si prepara per affrontare un bivacco in inverno a 2000m o come si organizza un’ uscita aspettando il tramonto o l’ Alba in montagna in pieno inverno? Non è facile improvvisare, si è soli e la montagna può diventare pericolosa. Non serve solo preparazione fisica e una buona attrezzatura, ma serve anche una buona capacità psicologica di reazione alle problematiche che possono sopraggiungere in quegli ambienti. Il corpo uman, e soprattutto il cervello, può reagire in maniera anomala in determinate situazioni di stress psicologico. Il panico che sopraggiunge insieme alle condizioni ambientali ci portano a commettere errori che in quegli ambienti possono diventare pericolosi.
Prime luci dell’alba a 2000mBivacco invernale a 2000m
– CIASPOLATE: Immaginate di percorrere sentieri innevati, con alberi coperti di neve in posti poco frequentati dove si ha la sensazione di far parte della natura… per scelta non amiamo i posti molto frequentati e le nostre CIASPOLATE sono uniche anche per questo …
Ciaspolata nel bosco innevato
– SCI DI FONDO : Il fascino di provare lo scivolamento sulla neve, di sentire Il vento in faccia, di provare la sensazione piacevole dei muscoli che lavorano…immersi in paesaggi da favola di neve fresca o su piste battute .
Fondo Escursionismo
– SCI ALPINISMO: I migliori itinerari per gli esperti e i corsi di avviamento per principianti immersi in scenari da favola. Lo sci Alplinismo è la nuova frontiera per vivere a pieno la montagna in inverno!
Sci Alpinismo
– SNOWBIKE: In determinate situazioni di innevamento e percorsi battuti è possibile percorrere sentieri anche in Mtb…. il divertimento e qualche caduta sono assicurati!
Snowbike
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